venerdì 26 settembre 2008

27 settembre 1978


27 settembre 1978.

Sedici anni avevo. Un casco di capelli ancora copriva la mia testa già allora mezza matta. Non esistevano telefoni cellulari. Lavoravo già. Ricordo ancora come fosse ieri, l'attesa di una telefonata che mi avrebbe annunciato " sei diventato zio". Zio... 
Certo, l'emozione di diventare papà è una altra cosa, però avevo sedici anni, e diventare zio a sedici anni era una tappa forse piu importante che compiere i fatidici 18 anni, diventare maggiorenne. Sembrerà strano ma è cosi, io ricordo tutto di quel 27 settembre del 1978. Terminato il lavoro esco e vado in clinica, la San Giuseppe. L'immagine che ho ancora negli occhi era quella di tua mamma che aveva in mano la tua prima maglietta. Ricordo che la prima cosa che mi disse fu che avevano avuto un problema durante il parto e che, durante la nascita, ti avevano slogato una spalla o qualcosa di simile. Questo, sinceramente, non lo ricordo chiaramente. Azz, ancora dovevi nascere e già dovevi fare i conti con le tue ossicine fragili. Trenta anni dopo sei ancora alle prese con le tue ossicine fragili. Ma è il segno inequivocabile che le persone matte come te e come me  non possono avere tutto a posto!!! Tu le ossa e io la mia pancia. Ma la normalità non fa parte delle persone speciali; tu ed io lo siamo...

Me encanta felicitarte por el dia de tu cumpleaño numero treinta. No se cuanta gente te felicita por el dia de hoy asi como yo lo estoy haciendo. Pero tu eres una persona especial para mi.  Mi unica y preferida sobrina.  Si mi apodo es siobelo, tu sabes, es principalmente por que tu y tu hermano me lo pusiste. Y entonces esta parte de mi mismo es tuya tambien. 
Te quiero mucho y te deseo con todo mi corazon un feliz dia de cumpleaño. Espero que no te ha olvidado el español. En algo tengo que ser diferente de todo el mundo, verdad que si? 
Muchos besos para ti y... hasta pronto.

Siobelo


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