
1 dicembre 2003 - 1 dicembre 2008
5 anni in Repubblica Dominicana. Come si suol dire " sembra ieri".
Quante cose son cambiate in questi ultimi 5 anni; quanta gente ho conosciuto in questi 5 anni; quanto son cresciuto in questi 5 anni; quanto son tornato indietro in questi ultimi 5 anni...
Oggi voglio ringraziare tutti quelli che in 5 anni mi hanno insegnato qualcosa, nel bene e nel male. In ogni caso ho imparato qualcosa da tutti.
Voglio ricordarli tutti, ma proprio tutti: UNO PER UNO!!
Innanzitutto la triade torinese( no, non Moggi Giraudo e Bettega) se sono qui è sopratutto merito loro. Decisamente un merito.
Marco - la mente, il grande capo. Grande personaggio, grande imprenditore. Ogni volta che ci vediamo ricordiamo il giorno del nostro primo incontro, un bar a Milano sulla circonvallazione. Davanti a un crodino mi conquistò la sua semplicità e il suo entusiasmo. Si vedeva che era un imprenditore "con le palle", ma al tempo stesso un ragazzo della mia età con tanto entusiasmo e tanto amore per il lavoro che fa. Fu un incontro quasi banale, di quegli incontri che fai tante volte nella vita. Lo contattai per curiosità, un amico me ne parlò e volli conoscerlo. Non mi aspettavo nulla da questo incontro e invece, mentre sorseggiavo il mio crodino lo ascoltavo e ne ero sempre più affascinato e piacevolmente stupito. Un mese e mezzo dopo mi trovai catapultato in Sicilia, nella incantevole localita Fontane Bianche a lavorare per lui. Tre meravigliose stagioni passate a Fontane Bianche. Quello che era cominciato come un dopolavoro mi stava invece cambiando la vita. Dopo due anni, era ottobre 2003, mi convocò in fiera a Milano e mi propose il grande salto: Santo Domingo! Non dormii credo una settimana di fila. Lasciare Milano, gli amici, la famiglia, un lavoro sicuro e trasferirmi all'altro capo del mondo. Se ci penso ancora mi vengono i brividi.
E, come dice il titolo del mio blog, passai dalla giacca e cravatta agli infradito e pantaloncini corti.
Grazie Marco, come gli amori piu importanti della vita quando finiscono finiscono sempre non benissimo, ma non finirò mai di ringraziarti. Forse hai preteso troppo da me, e io forse da te. Le nostre strade son divise ora, ma la stima e il rispetto per te sono ancora quelli del primo giorno, in un bar sulla circonvallazione a Milano davanti a un crodino.
- Salvo T.: che dire del grande Salvo. Un amico oltre che il mio primo capo che ebbi in questa avventura. Chiede sempre il massimo, ma da un lavoratore incredibile come lui non poteva essere diversamente. Fu lui che mi insegnò moltissimo di questo lavoro. Indefesso.
- Salvo A : quando penso a lui mi viene da sorridere. Da sorridere perchè non abbiamo mai capito in realtà se ci odiavamo o ci amavamo. Quante litigate!! E non solo per il calcio; lui è un gobbo di merda. Però è quello che mi ha sempre aiutato nei momenti di difficoltà. Quello che perdeva ore e ore su skype parlandomi di fogli excel, di report, di magazzino e incubi, per me, vari. Oggi, lo ammetto, quando mi trovo a fare conti con magazzini, con spese, archivi e presupposti di spese penso a lui e mi manca! Si, ci siamo scornati molto, però tutto quello che ho imparato qui è stato merito suo. Grazie Salvo, ti ho mandato a fare in culo decine di volte, ma sai che ti devo molto.
- Stefania, la segretaria "pazza bionda": non abbiamo mai avuto l'occasione di conoscerci a fondo, però anche da lei ho ricevuto qualcosa. Grazie.
E poi i vari collaboratori che ho avuto in questi 5 anni, i ragazzi in trincea, la prima linea. Chiaramente cito solo i piu importanti, quelli che hanno lasciato un segno indelebile nei miei ricordi, nel bene e nel male.
Marco l'ascolano: della serie "solo i cretini non cambiano idea". Dopo sei mesi che lavorava con me non lo volevo nemmeno piu vedere in fotografia. Poi, l'anno successivo tornò e lo conobbi per quello che è: un grande, anzi, un grandissimo. Lavoratore e venditore eccezionale. Il migliore in assoluto. Una bestia per questo lavoro, e bestia sta come animale adatto a sto lavoro. Grandissimo Marco. "che te piasce, te la ssstampo??"
Simone il romano: quello che broccolava le migliori gnocche tra le clienti. Il piu simpatico, il piu guascone, il piu faccia di merda. Classico romano, anche lui un amico che ancora sento e ricordo con affetto piacere e simpatia.
Alessandra: la più dura, la più testona, ma sicuramente la più sincera di tutti. Pane al pane e vino al vino. Quella che non ti mandava mai a dire le cose. Alla fine la più tenera di tutti. Un piccolo diavolo con due ali da angelo.
Igor: detto anche "Silvestro". Forse il più "spaesato", quello che meno ci "azzeccava" per il mondo in cui lavoravamo. Ottimo, anzi, grande fotografo. Genuino, sincero e buono come il pane.
Mauro il modenese: il piu fagiolo... Quello che il primo giorno si presento al lavoro con due ciabatte inguardabili e fu immediatamente spedito a comprarne un paio decenti. Un fagiano con l'accento emiliano. Un amico.
Emiliano. Emiliano è il mio debole. Che persona ragazzi... Il miglior fotografo in assoluto, un artista. Un fratello minore, uno al quale non si può mai dire di no. Ma è il primo lui stesso a mai dire di no! Grandissimo Emi.
Ho ricordato solo coloro i quali sono stati davvero importanti per me. Quelli che mi hanno insegnato qualcosa, quelli che mi hanno dato molto per ricevere qualcosina.
Di molti non ricordo nemmeno il nome. Meteore passate e volate.
E per ultimo voglio ringraziare anche te, caro Gordo. Sono stato davvero combattuto se citarti o meno. Tu hai fatto parte di entrambe le categorie: gli amici sinceri e quelli un pò meno. Però sei stato importante anche tu, sicuramente. Forse non limpido e vero come il tuo personaggio vorrebbe far trasparire, però importante. Ma la colpa è stata anche mia. Dopo DADAFOTO non avrei dovuto ricascarci, ma sai, la mia ingenuità e genuinità sono proverbiali. Comunque, grazie anche a te.
Grazie anche a Simona, Stefania la calabrese bonsai, Elia, Antonella, Natalhi, Dania, Luca P. Luca M. e via via...
1 dicembre 2003 - 1 dicembre 2008.
I miei primi cinque anni.



















